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Da qualche anno la canapa sta diventando un fenomeno di massa sempre più chiacchierato e diffuso, sono diversi gli studi che sembrano supportare delle potenziali applicazioni terapeutiche del cannabidiolo (CBD).

Mentre il valore farmacologico delle infiorescenze di cannabis light è pressocchè nullo, i prodotti concentrati permettono ben altre possibilità.

A CAUSA DELLA NORMATIVA ITALIANA, CHE E’ ESTREMAMENTE AMBIGUA NEI RIGUARDI DEI PRODOTTI A BASE DI CANAPA, NON TRATTO PIU’ QUESTO GENERE DI ARTICOLI.

Confronta
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Descrizione

Le proprietà antiossidanti [1], neurotrofiche [2], neuroprotettive [3], carprotettive [4], antitrombotiche [4], antipsicotiche [5], ansiolitiche [5], antidepressive [6], antinfiammatorie [7], antiemetiche [8], antitumorali [9], anticonvulsivanti [10], sonnifere [11] e protettive nei confronti del Parkinson [1] della canapa sono supportate dalla ricerca scientifica.

Un farmaco a base di CBD (Epidiolex, GW Pharmaceuticals) è approvato come farmaco per il trattamento delle convulsioni causate dalla sindrome di Dravet e Lennox-Gastaut.

Viene impiegata in fitoterapia come sostituto della nicotina e delle cannabis.

Il cannabidiolo viene anche assunto contro ansia, dolore, distonia muscolare, fibromialgia, morbo di Parkison e Crohn.

Localmente si applica per contrastare dolori articolari, psoriasi e altre patologie infiammatorie della pelle.

E’ una pianta antichissima usata da sempre da diverse culture a scopo alimentare, medicinale e religioso.

Descrizione
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Hamamelidae
Ordine: Urticales
Famiglia: Cannabaceae
Genere: Cannabis
Specie: C. sativa
Sottospecie: sativa
Varietà: sativa
Nativo: Asia Centrale, Subcontinente Indiano
Plant Hardiness Zone: 8-11
La canapa (Cannabis sativa L. subsp. sativa var. sativa) è una pianta da fiore annuale dotata i una lunga radice a fittone e di un fusto fibroso estremamente elastico e robusto che può superarare anche i 2m.
Sviluppa delle foglie lanceolate dai caratteristici margini dentati.
La femmina produce delle infiorescenze resinose molto aromatiche, quelle del maschio sono più piccole e meno pregiate.

Coltivazione
La canapa è una pianta molto facile da coltivare:
-Mettere i semi a mollo in acqua per almeno un giorno.
-In primavera seppellire superficialmente i semi in un vasetto pieno di terriccio umido, ricco e ben drenante a piena esposizione solare.
-mantenere il terriccio umido fino alla germinazione, richiede da 4 a 6 settimane.
-teme la siccità e la mancanza di luce solare.

La tesi secondo cui la cannabis sia stata portata in Europa dall’Asia in tempi relativamente recenti sono state screditate dal ritrovamento di fossili datati da 1 a 2 milioni di anni fa in Bulgaria, Italia ed altre parti dell’Europa.
I più antichi reperti (come Cannabis oligocaenica) sembrano essere stati ritrovati in Germania, con datazione all’Oligocene (34-23 milioni di anni fa), ma alcuni autori contestano l’attendibilità di questo caso specifico [1].
La teoria più accreditata vede l’origine della cannabis nell’altopiano tibetano e una diffusione successiva in Europa antecedente ad 1 milione di anni fa., e una migrazione verso l’Europa in data antica, forse fra 1,8 e 1,2 milioni di anni fa.
Alcuni autori ipotizzano che già i primi uomini, consumando la pianta come alimento, conoscessero le sue proprietà medicinali [2].

Gli sciamani ariani ne bruciavano le infiorescenze per indurre stati di trance, si crede l’abbiano diffusa tra Sciti, Traci e Daci [3].
Gli antichi Greci la applicavano sulle ferite dei cavalli, coi semi freschi facevano un infuso per combattere otiti e infiammazioni delle orecchie.
Erodoto descrive nel V secolo a.C come la cannabis venisse usata dagli Sciti nelle saune e fumata, provocando loro uno stato euforico [4].

Se ne trova menzione in alcuni antichi testi egiziani datati fino al XVIII secolo a.C. [5]: ne facevano delle supposte per combattere il dolore delle emorroidi, un infuso si applicava sulle irritazioni agli occhi [6].

Nel mondo islamico è stata impiegata come pianta medicinale e narcotico dall’VIII al XVIII secolo [7].

In India la canapa è considerata da sempre un importante strumento medicinale e religioso [8]. E’ la legata al culto di Shiva, secondo una leggenda fu la divinità a scoprirla mentre meditava vicino alcune piante.
Alcuni autori ipotizzano possa essere il famoso soma menzionato dai Veda [9].

In Asia è nota da più di 10.000: veniva largamente impiegata a Taiwan come fonte di fibra naturale [10]; in Giappone si coltiva già dal periodo pre-Neolitico, degli acheni di cannabis risalenti all’8000 a.C. sono stati ritrovati in un sito archeologico nelle isole Oki [11].

Anche in Cina era un importante fonte fonte di fibra, se ne facevano vestiti ed una specie di carta [12].
Viene menzionata nel primo testo di farmacologia cinese, lo Shen Nong Ben Cao Jing o Classico di Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong: le infiorescenze mature sono chiamatemafen, le parti medicinali sono fiori, semi e foglie [13].
E’ compresa tra “le 50 erbe fondamentali” della Medicina Tradizionale Cinese e prescritta per il trattamento di diverse condizioni morbose [14].
Si crede che sia stato l’antico chirurgo cinese Hua Tuo ad usure la cannabis come anestetico mischiando le infiorescenze in polvere con il vino [15].
Infatti il termine cinese per anestesia, mázui significa proprio “intossicazione da cannabis”, probabilmente per avere un tale potere narcotico si trattava della Cannabis indica e non della varietà tessile [16].

ANTIOSSIDANTE, NOOTROPICO, NEUROPROTETTIVO
Test sperimentali dimostrano le proprietà neuroprotettive del CBD: previene la tossicità da glutammato e stimola i livelli di fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) [17].
E’ un potente antiossidante ed è stato testato con successo contro la degenerazione dei neuroni dopaminergici nigrostriatali tipica del Parkinson [18].
Protegge da ischemia e disturbi cardiovascolari [19].

ANTIPSICOTICO, ANSIOLITICO
Un vecchio studio riporta già l’azione protettiva del CBD nei confronti degli effetti psicotici indotti dal THC [20].
Inibisce anche gli effetti da sovraeccitazione di molte alte droghe come le anfetamine o la ketamina [21].
E’ stato confrontato negli umani con l’aloperidolo, un noto antipsicotico sintetico: mentre quest’ultimo induceva effetti collaterali notevoli come disturbi nei livelli di prolattina e catalessia, l’altro era ugualmente efficace ma pressocchè privo di effetti collaterali anche agli alti dosaggi [22].
In un altra ricerca si è dimostrato efficace come diazepam e ipsapirone.
E’ stato confrontato con l’amisulpride nel trattamento dei sintomi da schizofrenia in uno studio a doppio cieco di 4 settimane risultando ugualmente efficace ma privo di effetti collaterali [23].

ANTIDEPRESSIVO
Inoltre diversamente dagli antipsicotici tradizionali il CBD non influisce negativamente sull’umore ma anzi espleta una marcata attività antidepressiva incrementando significativamente i livelli corticali di serotonina e glutammato attraverso un meccanismo dipendente dal recettore 5-HT1A [24].

ANTINFIAMMATORIO
Il CBD si lega ai recettori vanilloidi modula il fattore di crescita tumorale e sopprime la produzione delle citochine dai linfociti B [25], per questo è stato studiato come farmaco alternativo per il trattamento dell’artrite reumatoide.
La sua azione antinfiammatoria/immunomodulante combinata lo rende potenzialmente utile anche per la cura di psoriasi, morbo di Chron, diabete e molte altre gravi patologie.
E’ molto efficace anche nel ridurre il dolore cronico neuropatico come quello da compressione del nervo sciatico [26].

ANTIAMETICO
Anche se non sia efficace come il fitocomplesso completo della cannabis, il CBD agisce come antiemetico e riduce la nausea [27].

ANTITUMORALE
Uno studio condotto su diversi cannabinoidi ha dimostrato che il CBD è il più potente nell’inibire lo sviluppo delle cellule tumorali, diminuendo di 3 volte l’invasione metastatica [28]
Inoltre sembra sottoregolare l’espressione dei fattori trascrizionali elica-ansa-elica (ld1) responsabili della metastatizzazione nel cancro al seno [29].

SPASMOLITICO, ANTICONVULSIVANTE
Già nel 1973 un gruppo di ricerca brasiliano aveva notato che la somministrazione di CBD preveniva nella cavie le convulsioni indotte sperimentalmente con diverse procedure [30], un anno dopo un altro studio confermò queste proprietà [31].

SEDATIVO, SONNIFERO
Esperimenti sugli umani dimostrano che il CBD (160mg) incrementa la durata del sonno rispetto al placebo [32].
Sembra agire in maniera bifasica incrementando la vigilanza ai bassi dosaggi e sedando con quelli alti.

L’infiorescenza di canapa contiene più di 500 composti diversi biologicamente attivi, tra questi circa 113 cannabinoidi [33].

E’ ricca anche di terpeni aromatici farmacologicamente attivi tra cui: α-pinene, mircene, linalolo, limonene, trans-β-ocimene, α-terpinolene, trans-cariofillene, α-umulene, cariofillene e tanti altri in base alla varietà specifica.

1)Friedrich, P. A. “Atlas zu den Abhandlungen zur geologischen Specialkarte von Preussen den Thüringischen Staaten, Band IV, Heft 3.” Schropp: Berlin (1883).

2)Li, Hui-Lin. “An archaeological and historical account of cannabis in China.” Economic Botany 28.4 (1974): 437-448.

3)Cunliffe, Barry W., ed. The Oxford illustrated history of prehistoric Europe. Oxford Illustrated History, 2001.

4)Butrica, James L. “The medical use of cannabis among the Greeks and Romans.” Journal of Cannabis Therapeutics 2.2 (2002): 51-70.

5)Manniche, Lise. An ancient Egyptian herbal. University of Texas Press, 1989.

6)Pain, Stephanie. “The pharaohs’ pharmacists.” New scientist 2634 (2007): 40-43.

7)Lozano, Indalecio. “The therapeutic use of Cannabis sativa (L.) in Arabic medicine.” Journal of Cannabis Therapeutics 1.1 (2001): 63-70.

8)Touw, Mia. “The religious and medicinal uses of Cannabis in China, India and Tibet.” Journal of psychoactive drugs 13.1 (1981): 23-34.

9)Rudgley, Richard. The encyclopedia of psychoactive substances. Macmillan, 2014.

10)Abel, Ernest L. Marihuana: the first twelve thousand years. Springer Science & Business Media, 2013.

11)Long, Tengwen, et al. “Cannabis in Eurasia: origin of human use and Bronze Age trans-continental connections.” Vegetation History and Archaeobotany 26.2 (2017): 245-258.

12)Joy, Dan. “Psychedelic Renaissance.” Psychedelics Encyclopedia, Peter Stafford and Jeremy Bigwood, eds (1992): 21-60.

13)Bretschneider, Emil. Botanicon Sinicum: notes on Chinese botany from native and western sources. Vol. 2. Maruzen, 1892.

14)Wong, Ming. “medecine chinoise par les plantes.” (1976).

15)De Crespigny, Rafe. A biographical dictionary of Later Han to the Three Kingdoms (23-220 AD). Brill, 2006.

16)Barber, Elizabeth Jane Wayland. Prehistoric textiles: the development of cloth in the Neolithic and Bronze Ages with special reference to the Aegean. Princeton University Press, 1991.

17)Hampson, A. J., et al. “Cannabidiol and (−) Δ9-tetrahydrocannabinol are neuroprotective antioxidants.” Proceedings of the National Academy of Sciences 95.14 (1998): 8268-8273.

18)García-Arencibia, Moisés, et al. “Evaluation of the neuroprotective effect of cannabinoids in a rat model of Parkinson’s disease: importance of antioxidant and cannabinoid receptor-independent properties.” Brain research 1134 (2007): 162-170.

19)Durst, Ronen, et al. “Cannabidiol, a nonpsychoactive Cannabis constituent, protects against myocardial ischemic reperfusion injury.” American Journal of Physiology-Heart and Circulatory Physiology 293.6 (2007): H3602-H3607.

20)Zuardi, Antônio Waldo, et al. “Action of cannabidiol on the anxiety and other effects produced by Δ 9-THC in normal subjects.” Psychopharmacology 76.3 (1982): 245-250.

21)Zuardi, Antonio Waldo, et al. “Cannabidiol, a Cannabis sativa constituent, as an antipsychotic drug.” Brazilian Journal of Medical and Biological Research 39.4 (2006): 421-429.

22)Zuardi, Antônio Waldo, J. Antunes Rodrigues, and J. M. Cunha. “Effects of cannabidiol in animal models predictive of antipsychotic activity.” Psychopharmacology 104.2 (1991): 260-264.

23)Leweke, F., et al. “Double blind, controlled clinical trial of cannabidiol monotherapy versus amisulpiride in the treatment of acutely psychotic schizophrenia patients.” Schizophrenia Bulletin. Vol. 33. No. 2. GREAT CLARENDON ST, OXFORD OX2 6DP, ENGLAND: OXFORD UNIV PRESS, 2007.

24)Sartim, A. G., F. S. Guimarães, and S. R. L. Joca. “Antidepressant-like effect of cannabidiol injection into the ventral medial prefrontal cortex—Possible involvement of 5-HT1A and CB1 receptors.” Behavioural brain research 303 (2016): 218-227.

25)Srivastava, Maya D., B. I. S. Srivastava, and B. Brouhard. “Δ9 tetrahydrocannabinol and cannabidiol alter cytokine production by human immune cells.” Immunopharmacology 40.3 (1998): 179-185.

26)Costa, Barbara, et al. “The non-psychoactive cannabis constituent cannabidiol is an orally effective therapeutic agent in rat chronic inflammatory and neuropathic pain.” European journal of pharmacology 556.1-3 (2007): 75-83.

27)Rock, Erin M., et al. “The effect of cannabidiol and URB597 on conditioned gaping (a model of nausea) elicited by a lithium-paired context in the rat.” Psychopharmacology 196.3 (2008): 389-395.

28)Ligresti, Alessia, et al. “Antitumor activity of plant cannabinoids with emphasis on the effect of cannabidiol on human breast carcinoma.” Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 318.3 (2006): 1375-1387.

29)McAllister, Sean D., et al. “Cannabidiol as a novel inhibitor of Id-1 gene expression in aggressive breast cancer cells.” Molecular cancer therapeutics 6.11 (2007): 2921-2927.

30)Carlini, E. A., et al. “Cannabidiol and Cannabis sativa extract protect mice and rats against convulsive agents.” Journal of Pharmacy and Pharmacology 25.8 (1973): 664-665.

31)Izquierdo, Iván, Otto A. Orsingher, and Antonio C. Berardi. “Effect of cannabidiol and of other cannabis sativa compounds on hippocampal seizure discharges.” Psychopharmacologia 28.1 (1973): 95-102.

32)Nicholson, Anthony N., et al. “Effect of Δ-9-tetrahydrocannabinol and cannabidiol on nocturnal sleep and early-morning behavior in young adults.” Journal of clinical psychopharmacology 24.3 (2004): 305-313.

33)Aizpurua-Olaizola, Oier, et al. “Evolution of the cannabinoid and terpene content during the growth of Cannabis sativa plants from different chemotypes.” Journal of natural products 79.2 (2016): 324-331.

 

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