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Un frutto mediterraneo poco diffuso, viene solitamente miscelato ad altri succhi dato il suo sapore amaro..

Contiene sineprina ed alcaloidi feniletilamminici dalle proprietà termogeniche e stimolanti, oltre ad altri composti organici che hanno invece un’azione sedativa riducendo l’ansia e migliorando l’umore.

NON E’ UN FITOFARMACO O UN SUPPLEMENTO ALIMENTARE, MA UN ARTICOLO NON ADATTO AL CONSUMO UMANO DESTINATO SOLTANTO AD ESPOSIZIONE E FUMIGAZIONI IN AMBIENTI APERTI.

5.90
condizione Fresca Secca
parte Frutto Buccia
forma Intera Tritata In polvere Essenza alcolica
quantita 50g 250g 1kg 50g di materia prima 100g di materia prima 250g di materia prima
Azzera selezione
Confronta
SKU: N/A Category: Tag:

Descrizione

Le proprietà adrenergiche [17], ipolipidiche [18], ipoglicemiche [19], dimagranti [23], termogeniche [26], anaboliche [28], sedative [29], sonnifere [30], ansiolitiche [33], anticonvulsivanti [38], antidepressive [41], nootropiche [47], neuroprotettive [48], analgesiche [55], antinfiammatorie [55], immunostimolanti [58], antitumorali [60], antitrombotiche [65], gastroprotettive [67], antiulcera [67], epatoprotettive [69], nefroprotettive [73], antiemetiche [74], lassative [75], antiossidanti [77], antibatteriche [80], antimicotiche [81] e pesticide [89] dell’arancia amara e dei suoi fitocostituenti sono supportate dalla ricerca scientifica.

La sineprima estratta da questa specie è diventata un ingrediente molto diffuso nell’industria dei supplementi sportivi e dimagranti, sostituendo l’efedrina ormai bandita in USA e EU.

Contiene sineprina ed alcaloidi feniletilamminici che inducono sintomi termogenici e stimolanti, oltre ad altri composti organici che hanno invece un’azione sedativa.

Generalmente non produce effetti psicotropi significativi.

Descrizione
Classe: Magnoliopsida
Sottoclasse: Rosidae
Ordine: Sapindales
Famiglia: Rutaceae
Sottofamiglia: Aurantioideae
Tribù: Citreae
Genere: Citrus
Specie: C. × aurantium
Nativo: Cina
Plant Hardiness Zone: 8-11
L’arancia amara (Citrus Aurantium) è un albero spinoso sempreverde che cresce fino a 9m d’altezza.

Coltivazione
L’arancia amara è un albero robusto non difficile da coltivare:
-mettere a mollo i semi in acqua fino a 24h.
-In primavera seppellire superficialmente i semi in un terreno umido, ricco e ben drenante a piena esposizione solare.
-mantenere il terriccio umido fino alla germinazione, richiede di solito dalle 2 alle 3 settimane.
-una volta stabilito non necessita di molte attenzioni.

Dioscoride il Greco menziona l’agua de azahar, il distillato di boccioli d’arancia amara, come un tonico per cuore e stomaco utile per controllare gli svenimenti post-natali [1].

Nel Medioevo il Citrus aurantium si diffuse fra i medici arabi, nella medicina tradizionale Persiana viene consumato ancora oggi come sedativo e sonnifero [2].
In Turchia ha una lunga tradizione come narcotico, antisettico, sedativo, energizzante, tonico, rimedio per scorbuto e mal di stomaco. In Iran i fiori vengono infusi e decotti come sedativi ed ansiolitici.
Tra i contadini della provincia di Gilan la buccia essiccata viene indicata nel trattamento di nausea, vomito, parassiti intestinali, mal di testa, debolezza cardiaca, disturbi gastrici e della memoria.
Il succo fresco viene consumato come diuretico, detossificante, dimagrante, digestivo, decongestionante ed antitussivo; localmente si applica per velocizzare la guarigione delle ferite, oltre che a scopo cosmetico per schiarire la pelle e rendere più soffici i capelli.
L’aroma dell’olio essenziale riduce ansia, migliora l’umore e le capacità cognitive [3].

Nella Medicina Tradizionale Cinese la buccia e il frutto immaturo essiccato dell’arancio amaro noto come zhi shi vengono impiegati nel trattamento di indigestione, dolore addominale, diarrea, dissenteria, cancro, avvelenamento, infezioni, parassitosi, alitosi, edemi, dismenorrea, dispnea, micosi, foruncoli, infiammazioni, flatulenza, prolasso, splenite, secchezza delle fauci, marasma, costipazione, congestione respiratoria, colecistiti ed altri disturbi gastrici.
In caso di paziente debole o anziano si impiega il frutto maturo che è meno potente e più facilmente tollerato [4].

E’ una pianta molto importante per la medicina ayurvedica e viene lodato come digestivo, antiemetico, ipotensivo, antitussivo, brocostimolante, antinfiammatorio, antipiretico, digestivo, rimedio per splenomegalia e menorragia. L’infusione dei fiori secchi si consuma internamente per trattare influenza, insonnia, debolezza cardiaca, spasmi, raffreddori e disturbi gastrici. La radice viene impiegata per le infezioni del tratto urinario e localmente contro foruncoli e problemi epidermici [5].

Ad Haiti l’arancio amaro ha una lunga tradizione come alimento, pianta medicinale e rituale.
Le foglie vengono bollite insieme a quelle di Annona muricata per fare dei bagni medicinali contro la febbre: il paziente viene massaggiato con il fogliame durante l’ammollo, una volta terminata la procedura deve immediatamente mettersi a dormire.
Una tisana a base di foglie di Citrus aurantium e Caffea arabica viene impiegata per controllare nervosismo e tachicardia nei casi di shock emotivo.
Il te fatto con le foglie di arancio amaro si consuma anche per trattare i sintomi dell’influenza. Inoltre vengono scaldate ed attaccate alla fronte per alleviare il mal di testa.
Il frutto viene arrostito e impastato con olio di ricino, quindi applicato sulle ferite per rimuovere i coaguli e ripristinare la circolazione.
Viene anche fatto a poltiglia nell’acqua, lasciato fuori a macerare per una notte quindi impiegato a scopo cosmetico per schiarire la pelle.
Il succo viene somministrato come rimedio per l’anemia, mischiato al bicarbonato di soda viene consumato di mattina per trattare i disturbi epatici.
In caso di problemi digestivi s fanno dei clisteri col succo addizionato con abbondante sale [6].

In Messico e Sud America l’arancio amaro è stato utilizzato come rimedio per insonnia, ansia ed epilessia.
Alle foglie vengono attribuite proprietà toniche, lassative, sedative, soporifere ed ansiolitiche. La buccia viene indicata per controllare mal di stomaco e pressione alta [7].
In Brasile tra le comunità quilongo Oriximinà si impiega contro malaria, anemia, debolezza, disturbi epatici, mal di testa ed emicrania [8].
Nell’isola di Trinidad viene impiegato a scopo medicinale come rimedio per dispepsia, intossicazioni alimentari, eccesso di muco, flatulenza, alitosi, oliguria e candidosi.

Le foglie sono usate in Africa come sedativo, la buccia viene consumata per trattare disturbi epatici, malaria, anemia, debolezza, mal di testa ed emicrania [9].
In Nigeria viene impiegato nel trattamento di cancro e disturbi infiammatori [10].

Tra i Baschi in Europa il fogliame si consuma per trattare mal di stomaco, insonnia e palpitazioni; il frutto viene considerato un efficace antispasmodico.
A Curacao nei Paesi Bassi si usa come ansiolitico, tranquillante, ipotensivo e rimedio per disturbi urinari; ne fanno anche degli shampoo medicinali [11].
Nel XVI secolo la principessa Anna Maria di Nerola estrasse un olio aromatico dai fiori, che oggi ha un prezzo proibitivo e porta ancora il nome di olio di neroli.
Un tempo in Sicilia nel territorio di Paceco si consumava il succo fresco in caso di raffreddore o influenza [12].
Il distillato di fiori di arancio amaro è stato impiegato fino agli anni ’70 per supportare la funzionalità gastrica, venivano anche decotti insieme a miele e zucchero per rinforzare cuore e stomaco.
La buccia veniva rimossa ed essiccata per poterla conservare ed utilizzare come digestivo [13].

ADRENERGICO
I principali composti attivi del Citrus aurantium agiscono sul sistema adrenergico: la p-sineprina è un agonista α-adrenergico [14] avente anche proprietà β-adrenergiche [15], il composto viene prodotto anche a livello endogeno e potrebbe fungere da neurotrasmettitore [16]; la m-sineprina ha una simile farmacologia ma è stata studiata in maniera molto più approfondita ed oggi è uno degli ingredienti più diffusi tra i decongestionanti da banco [17].

DIMAGRANTE, IPOLIPIDICO, IPOGLICEMICO
L’arancia amara promuove la lipolisi attraverso la stimolazione del sistema adrenergico, sembra diminuire i livelli di grasso corporeo in maniera selettiva senza compromettere la massa magra [18].
La p-sineprina si lega ai recettori β3 adrenergici favorendo la perossidazione lipidica e di conseguenza mantenendo stabile la glicemia a riposo e ritardando lo spike insulinico post-esercizio [19].
Dai modelli animali si è visto che le varie forme di sineprina possano incrementare l’attività della lipoproteina lipasi (LPL) [20].

In altri lavori ha ridotto la motilità gastrica ed intestinale, un meccansimo che potrebbe limitare l’apporto di cibo [21].

In uno studio a doppio cieco le combinazione di arancia amara, caffeina ed iperico ha incrementato la perdita di peso degli adulti sovrappeso sottoposti ad un regime di attività fisica e dieta controllata abbassando anche la trigliceridemia [22].
In un altra ricerca su una popolazione femminile ha portato la perdita di peso settimanale da 0,94kg a 2,40kg dopo 7 giorni di trattamento [23].
In uno studio clinico controllato randomizzato una combinazione a base di efedra asiatica, arancia amara e guaranà ha indotto una perdita significativa di massa grassa, riducendo anche BMI e percentuale di grasso corporeo [24].

In base alle evidenze esposte in alcune review potrebbe essere il sostituto ideale dei prodotti a base di efedra [25].

TERMOGENICO
Le ammine adrenergiche estratte dall’arancia amara hanno incrementato l’effetto termico indotto dal cibo nelle donne dimuendo la risposta nervosa simpatica al pasto [26].

ANABOLICO
Negli esemplari di pesce gatto argentato (Rhamdia quelen) ha favorito la crescita incrementando i livelli di proteine nei muscoli, antiossidanti e altri parametri biochimici [27].
La somministrazione di p-sineprina da sola (100mg) o in combinazione con la caffeina (100 + 100mg) ha incrementato il carico di lavoro e il numero delle ripetizioni effettuate durante gli esercizi contro-resistenza a corpo lbero.
Inoltre la combinazione ha potenziato forza e la velocità media in tutti i set [28].

SEDATIVO, ANSIOLITICO, SONNIFERO
L’olio essenziale della buccia e l’estratto idroalcolico di fogliame hanno incrementato la durata del sonno indotto dal pentobarbital nei ratti oltre a manifestare una significativa azione ansiolitica [29].
In altri test estratti acquosi di fiori d’arancio hanno incrementato il sonno indotto dai barbiturici. I ricercatori ipotizzano che l’azione sia dovuta ai flavonoidi che hanno una certa affinità per i recettori centrali delle bezodiazepina (CBR) [30].
L’arancia amara in capsule nella dose di 500mg ha migliorato la qualità del sonno di una popolazione postmenopausale in uno studio radomizzato a triplo-cieco dopo 8 settimane di terapia [31].
L’aroma dell’olio essenziale ha migliorato la qualità del sonno negli anziani affetti da insufficienza cardiaca [32].
Un estratto acquoso di fiori d’arancio amaro ha indotto un marcato effetto ansiolitico nei ratti (125mg/kg), alla dose più alta (250mg/kg) ha ridotto l’attività locomotoria.
Entrambi i dosaggi hanno ridotto l’onset ed incrementato la durata del sonno indotto dal pentobarbital.
I ricercatori hanno registrato anche la diminuzione della frequenza di firing dei neuroni del nucluo basolaterale dell’amigdala (BLA), una delle principali strutture centrali coinvolte nell’ansiogenesi [33].

L’olio essenziale per via orale ha mostrato utili applicazioni nei modelli animali di disturbo d’ansia generalizzato (GAD) e disordine ossessivo-compulsivo (DOC) senza limitare l’attività motoria [34].
La nebulizzazione dell’olio essenziale ha indotto un effetto ansiolitico significativo nei tossicodipendenti da crack [35].
L’aroma dell’olio essenziale è risultato efficace nel controllare l’ansia indotta da operazioni chirurgiche, pratiche dentistiche, patologie terminali ed altre situazioni stressanti [36].
L’azione ansiolitica è mediata dal sistema serotoninergico ed in particolora dai recettori 5-HT1A. L’inalazione dei vapori aromatici stimola la sintesi di serotonina e dopamina in corteccia prefrontale ed ippocampo, i ricercatori ipotizzano possa influenzare la risposta dopaminergica modulando i livelli dell’altro sistema [37].

ANTICONVULSIVANTE
Un estratto idrometanolico a base di fiori freschi ha diminuito la latenza dell’onset e la durata delle convulsioni nel modello animale da Pentetrazolo (PTZ), riducendo anche la mortalità da 36% a 0% [38].
L’olio di Neroli ha protetto le cavie dalle convulsioni indotte dal Pentetrazolo (PTZ) in maniera simile al diazepam, sembra che l’azione sia mediata dal sistema GABAergico [39].

In un altro studio l’esposizione ad un estratto acquoso di foglie di arancio amaro ha indotto un effetto anticonvulsivante negli esemplari di pesce zebra (Danio rerio) attraverso l’interazione con i recettori NMDA, mGluR-I e mGluR-II del glutammato [40].

ANTIDEPRESSIVO
Un estratto acquoso preparato col frutto immaturo ha manifestato un significativo effetto antidepressivo nei modelli in vivo ed in vitro [41].
L’olio essenziale ha migliorato i punteggi nel test di nuoto forzato e ridotto i tempi di immobilità dei topi trattati con la reserpina [42].
L’inalazione ha stimolato le interazioni sociali e ridotto il livello di coinvolgimento emozionale senza alterare l’attività generale e le abilità esplorative dei ratti.
I ricercatori ipotizzano possa avere potenziali applicazioni in psichiatria [43].
La p-sineprina ha manifestato una significativa attività antidepressiva nei test di immobilità condotti sui topi attraverso la stimolazione degli adrenorecettori α-1 [44]; oltre a stimolare il rilascio di noradrenalina dalla corteccia cerebrale dei ratti [45].

Una combinazione a base di estratti acquosi di Gardenia jasminoides, Citrus aurantium e Magnolia officinalis ha ribaltato i comportamenti depressivi nel modello animale da stress lieve cronico imprevedibile (UCMS) normalizzando la funzione dell’asse ipotalamo-ipofisario (HPA), stimolando l’espressione del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) e la neurogenesi nell’ippocampo [46].

NEUROPROTETTIVO, NOOTROPICO
In uno studio randomizzato a doppio cieco su 25 maschi sani la somministrazione di integratori di sineprina ha incrementato il pensiero positivo e la funzionalità cognitiva [47].
L’estratto dei fiori ha ripristinato la memoria e le capacità cognitive nei ratti trattati con scopolamina riducendo i livelli sierici di malondialdeide (MDA), i ricercatori suggeriscono che possa avere utili applicazioni nel trattamento dell’Alzheimer [48].
L’olio essenziale e il limonene estratti dall’arancio amaro sono potenti inibitori reversibili e non competitivi delle colinesterasi con valori IC rispettivamente di 2.94 mM e 3.54 mM [49].

Un estratto di Citrus aurantium e la nobiletina isolata dalla buccia hanno ridotto i deficit di apprendimento spaziale indotti dal peptide betamiloide (Aβ) nei topi, incrementando l’attività dell’acetilcolinesterasi (AchE) nella corteccia e nell’ippocampo.
Inoltre ha causato la sottoregolazione dell’espressione della proteina Bax e caspasi-3 clivata, sovraregolando contemporaneamente di Bcl-2.
L’azione neuroprotettiva sembra mediata dai meccanismi antiapoptici e dalla riduzione dello stress ossidativo [50].

Le nanoparticelle d’oro biogeniche (GNP) sintetizzate dall’olio essenziale di arancia amara riducono il rischio di tossicità amiloide.
In uno studio effettuato tramite fluorescenza la formazione delle fibrille di insulina molto più efficacemente rispetto alla propria controparte sintetizzata chimicamente.
In base allo studio 0.05 nmol L−1 di GNP biogeniche hanno un effetto equivalente a 10 nmol L−1 delle altre [51].

I residui di semi derivanti dalla lavorazione del frutto possono essere sfruttati per l’estrazione di componenti utili al trattamento dell’Alzheimer come l’esperidina e i limonoidi [52].

ANALGESICO, ANTINFIAMMATORIO
I flavonoidi (nobiletina, naringina, esperidina) isolati dall’arancio amaro hanno inibito le citochine proinfiammatorie bloccando la segnalazione di protein chinasi attivate da mitogeni (MAPK) e fattore di trascrizione nucleare (NF-kB) nei macrofagi RAW 264.7 stimolati con lipopolisaccaridi (LPS). Inoltre hanno soppresso l’espressione di cicloossigenasi-2 (COX-2) e sintetasi inducibile dell’ossido nitrico (iNos) [53].
In un altra ricerca hanno ridotto la produzione di iNOS, COX-2, IL-6 e nelle cellule del muscolo scheletrico L6 [54].

L’olio di Neroli (40 mg/kg) ha mostrato un effetto analgesico centrale e periferico, oltre ad un attività antinfiammatorio comparabile al diclofenac (50mg/kg).
I risultati dei test lasciano pensare che sia coinvolto il sistema ossido nitrico (NO) – guanosina monofosfato ciclico (cGMP) [55].

L’anestesia indotta dalla combinazione del tiopental sodico con l’olio essenziale di arancio amaro è risultata preferibile al farmaco da solo, sembra l’azione sia mediata dall’interazione sul recettore GABA-A [56].

In un trial clinico controllato a doppio cieco su 62 studentesse universitarie l’aroma dell’olio essenziale di arancio amaro ha alleviato i sintomi della sindrome premestruale [57].

IMMUNOSTIMOLANTE
I polisaccaridi estratti dall’arancia amara hanno mostrato un marcato effetto immunostimolante sulle cellule RAW264.7 stimolando la produzione di TNF-α, IL-6 e i livelli di espressione di mRNA di iNOS, TNF-α, IL-1β e IL-6.
Inoltre inducono l’aumento dell’attività di chinasi regolata dai segnali extracellulari (ERK), chinasi N-terminale c-Jun (JNK), chinasi regolata dai mitogeni p38 e p65.
Questi dati lasciano supporre che i polisaccaridi attivino i macrofagi mediante la segnalazione MAPK/NF-κB [58].
Tra i polisaccaridi CAVAP-II è risultato il più potente come potenziale immunostimolante [59].

ANTITUMORALE
Un estratto metanolico di fiori d’arancia amara si è dimostrato attivo nei confronti delle linee tumorali MCF-7; MDA-MB-231 e l’edenocarcinoma al colon HT-29 senza mostrare segni di tossicità [60].

I flavonoidi estratti dalla pianta hanno manifestato un effetto antiproliferativo sulle cellule del tumore allo stomaco AGS con un valore IC50 pari a 99 μg/mL.
Inoltre inducono l’apoptosi attraverso l’attivazione delle caspasi e l’inattivazione della poli ADP-ribosio polimerasi (PARP) [61].
In un altra ricerca hanno inibito la proliferazione delle cellule dell’epatoblastoma umano HepG2 ainducend l’apoptosi mediante un meccanismo intrinsico, è stata notata anche la perdita del potenziale di membrana mitocondriale [62].

Il 5-idrossi-6,7,30,40-tetrametossiflavone e l’acido limonexico isolati dai fiori di arancia amara hanno inibito la proliferazione e la variazione morfologica delle linee tumorali Hela, SMCC-7721, and B16 in maniera dose-dopendente [63].

Gli alcaloidi acridonici estratti dalla corteccia di Citrus aurantium hanno espresso un azione citotossica da potente a moderata selettiva per le linee tumorali A549, HepG2, MCF7 e PC3 [64].

ANTITROMBOTICO
Un estratto idroalcolico di buccia di arancia amara ha ridotto la formazione di edemi nei ratti trattati con istamina e destrano in maniera concentrazione-dipendente (IC50 = 119.6 e 118.3 mg/kg–1 rispettivamente) [65].

Una formula della Medicina Tradizionale Cinese nota come Danhong Huayu Koufuye a base di radice di semi di Prunus persica, fiori di Carthamus tinctorius, frutto immaturo di Citrus aurantium, radice di Salvia miltiorrhiza, Angelicae Sinensis, Ligusticum chuanxiong e Bupleurum chinense ha contrastato efficacemente la trombosi venosa.
La combinazione ha indotto la sovraregolazione dell’espressione di proteine e mRNA della sirtuina-1 (SIRT1) e ridotto l’infiltrazione dei leucociti nel trombo e nella parete venosa, oltre ad abbassare i livelli sierici di citochine antinfiammatorie e TNF-α [66].

GASTROPROTETTIVO, ANTIULCERA
L’olio essenziale e il limonene estratti dall’arancio amaro stimolano la rigenerazione epitaliale della mucosa gastrica del 44% e 56% incrementando proliferazione cellulare, angiogenesi mediata dal fattore di crescita epitaliale vascolare e produzione di muco gastrico nei modelli animali di ulcera [67].
Il β-Myrcene contribuisce a mantenere l’integrità della mucosa gastrica: riduce le lesioni ulcerative indotte dalla riperfusione e il danno perossidativo, inoltre ripristina i livelli di glutatione.
I ricercatori ipotizzano che possa avere potenziali applicazioni nel trattamento di ulcera gastrica e duodenale [68].

EPATOPROTETTIVO
Il frutto immaturo essiccato ha protetto i ratti dall’epatossicità da paracetamolo mantenendo l’omeostasi dei metaboliti lipidici e i livelli di glutatione e transaminasi nel fegato; in-vitro haa inibito l’espressione delle proteine proapoptotiche e migliorato la viabilità cellulare.
L’azione differisce dal resveratrolo che agisce soltanto sulla via SIRT1-P53, potrebbe essere più efficace nella prevenzione dei disturbi epatici [69].

La limonina isolata dai semi di arancia amara ha attenuato l’incremento di enzimi epatici, bilirubina totale e TNF-α limitando anche l’infiltrazione dei neutrofili nel modello animale di tossicità epatica da D-galattosamina in maniera simile alla silmarina [70].

Un decotto della medicina tradizionale cinese noto come Zhi-Zi-Da-Huang a base di Gardenia jasminoides, Rheum officinale, Citrus aurantium e semi di soia ha protetto i ratti dai danni epatici da alcol [71].

NEFROPROTETTIVO
L’estratto etanolico di arancia amara ha ridotto i danni renali indotti dalla gentamicina, i ricercatori ipotizzano l’azione sia dovuto all’alto contenuto di flavonoidi dalle proprietà antiossidanti [72].
In un altro studio un estratto alcolico di bucce secche ha mostrato un eccellente effetto nefroprotettivo nel modello di tossicità da cisplatina [73].

ANTIEMETICO
Estratti di arancia amara hanno inibito l’emesi indotta dal solfato di rame e dall’ipecac nei polli più efficacemente del convenzioanle metoclopramide [74].

LASSATIVO
Incrementa la motilità gastrointestinale supportando il tradizionale impiego come lassativo [75].
Una combinazione lassativa a base di Rhamus frangula, Citrus aurantium e Carum carvi si è dimostrata efficace al 100% nei pazienti affetti da cancro duodenale e gastroduodenite con annessa obstipazione [76].

ANTIOSSIDANTE
Sia il succo fresco che la buccia secca sono ricchi di composti acidi fenolici e flavonoidi e si sono mostrati superiori rispetto a vitamina C, BHT e BHA [77].
Un estratto di foglie ha inibito la corrosione dell’acciaio indotta dall’acido idroclorico con un probabile meccanismo di adsorbimento chimico [78].

ANTIBATTERICO
L’arancio amaro si è dimostrato attivo nei confronti dei batteri che causano le infezioni urinarie Staphylococcus aureus e Streptococcus agalactiae [79].
Un estratto metanolico di fiori d’arancio amaro ha inibito la crescita di Escherichia coli, Salmonella Typhimurium, Listeria monocytogenes, Bacillus cereus nel pudding di riso; i ricercatori ipotizzano possa essere impiegato come conservante alimentare [80].

ANTIMICOTICO
Gli estratti e l’olio essenziale di arancia amara sono ricchi di monoterpeni dalla significative proprietà antimicotiche [81].
Gli oli essenziali estratti da bucce, foglie e fiori sono attivi su Penicillium digitatum e italicum anche in caso di isolati resistenti ai normali fungicidi [82].
E’ efficace anche nei confronti di molte muffe patogene che si svuluppano anche negli alimenti come l’Aspergillus terreus [83].
L’olio essenziale delle foglie ha una forte attività fungicida nei confronti della candida con valori MIC di 0.15 – 0.31% (v/v), inoltre favorisce l’azione dei farmaci antibiotici fluconazole ed amfotericina B [84].

PESTICIDA, LARVICIDA
L’olio essenziale estratto dalla buccia è stato impiegato con successo come fumigante sull’sleirode degli orti (Bemisia tabaci) [85], in un altri esperimenti ha mostrato una marcata azione larvicida sulla zanzare Anopheles labranchia e stephensi superiore a quella del Citrus sinensis [86].

Ha provocato la morte di diverse specie di afidi nelle seguenti percentuali: 74% Acyrtosiphon pisum, 74% Rhopalosiphum padi, 60% Aphis fabae e 54% Macrosiphum euphorbiae in maniera concentrazione dipendente [87].
Ha mostrato effetti tossici anche nei confronti del lepidottoro parassita Spodoptera frugiperda [88] e del ragnetto rosso (Tetranychus urticae) [89]; potrebbe avere importanti applicazioni anche in agricoltura.

L’arancia amara contiene

-flavonoidi: esperetina, naringenina, naringina, narirutina, neoesperidina, apigenina, luteolina, diosmetina, nobiletina, desmetil nobiletina, tangeretina, kaempferolo, quercetina;

-limonoidi: limonina, nomilina, obacunone, ichangina, deacetil nomilina;

-alcaloidi: m-octopamina, acetil octapamina, p-sineprina, m-sineprina,  isopropilnorsineprina, n-metiltiramina e ordenina;

-monoterpeni: limonene, α-pinene, β-pinene, β-myrcene, ocimene, γ-terpinene, ossido di linalolo, isoterpinolene, α-terpinolene, linalil acetato, sabinene acetato, neril acetato, geranil acetato;

-triterpeni: squalene;

-sesquiterpeni: cariofillene, germacrene-D, nerolidolo;

-furanocumarine: bergaptene, ossipeucedanina

-amminoacidi: triptofano, tiramina, adenosina, asparigina, valina, isoleucina, alanina;

-acidi grassi: acido palmitico, stearico, laurico, miristico, eicosanoico, oleico e linolenico;

-steroli: ergostadienolo, β-daucosterolo, β-sitosterolo

Nelle foglie sono state identificate anche tracce di triptamina, metiltriptamina (NMT), dimetiltriptammina (DMT), trimetiltriptamina (TMT), serotonina (5-HT), bufotenina (5-HO-DMT) ed altre triptamine allucinogene [90].

La buccia è la parte più ricca di sineprina ed alcaloidi feniletilamminici [91].

1)Dioscórides, et al. Acerca de la materia medicinal y de los venenos mortíferos. Ediciones de Arte y Bibliofilia, 1983.

2)Arab Firouzjaei, Z., et al. “The Effect of Citrus Aurantium Aroma on Sleep Quality in the Elderly with Heart Failure.” Journal of Babol University of Medical Sciences 21.1 (2019): 181-187.

3)Bibalani, G. H., & Mosazadeh-Sayadmahaleh, F. (2011). Recognition and consumption uses and medicinal properties of sour orange (Citrus aurantium) by rural people in East part of Gilan Province (North Iran). Journal of Medicinal Plants Research5(7), 1238-1243.

4)Chen, John K., Tina T. Chen, and Laraine Crampton. Chinese medical herbology and pharmacology. Vol. 1267. City of Industry, CA: Art of Medicine Press, 2004.

5)Karthikeyan, V., and J. Karthikeyan. “Citrus aurantium (bitter orange): A review of its traditional uses, phytochemistry and pharmacology.” International journal of drug discovery and herbal research 4.4 (2014): 766-772.

6)Paul, Alexandra, and Paul A. Cox. “An ethnobotanical survey of the uses for Citrus aurantium (Rutaceae) in Haiti.” Economic Botany 49.3 (1995): 249-256.

7)Stohs, S. J., and M. Shara. “A review of the safety and efficacy of Citrus aurantium in weight management.” Obesity: Epidemiology, pathophysiology, and prevention (2007): 371-382.

8)Oliveira, Danilo R., et al. “Ethnopharmacological evaluation of medicinal plants used against malaria by quilombola communities from Oriximiná, Brazil.” Journal of ethnopharmacology 173 (2015): 424-434.

9)Oliveira, Danilo R., et al. “Ethnopharmacological evaluation of medicinal plants used against malaria by quilombola communities from Oriximiná, Brazil.” Journal of ethnopharmacology 173 (2015): 424-434.

10)Segun, Peter A., et al. “Acridone alkaloids from the stem bark of Citrus aurantium display selective cytotoxicity against breast, liver, lung and prostate human carcinoma cells.” Journal of ethnopharmacology 227 (2018): 131-138.

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