FITOCOMPLESSO
Diversi alcaloidi sono stati isolati dalla parte aerea della pianta, in ordine di preponderanza: vertina (o criogenina), lifolina, litrina, litridina, nesodina, sinicuichina, heimedina, anelisina, abresolina e deidrodecodina.
PSICOATTIVITA’
Il primo a descrivere gli effetti intossicanti del sinicuichi è stato Calderon nel 1896 che notò la strana ebbrezza indotta dal sinicuichi caratterizzata da alterazioni visive sul giallo ed allucinazioni uditive come voci o campane.
Per verificare il reale potenziale psicotropo della pianta testò dei decotti ad acqua fatti con 5, 10 e 15g di sinicuichi secco. Non notò effetti vivivi o uditivi, immaginando il dosaggio fosse insufficiente (anche la preparazione con soli 250ml di acqua e la bollitura diretta potrebbero essere responsabili) [2].
In seguito altri autori notarono gli effetti energizzanti ed antidepressivi, oltre all’aumento dell’acutezza della vista e la riduzione dell’udito (i suoni vicini sembrano lontani).
Gli oggetti assumono tonalità sul giallo, blu o violetto e sembrano di camminare su un soffice tappeto.
In base a quanto riportato l’esperienza non per niente sgradevole ma anzi molto gioiosa [3].
Il sinicuichi è stato classificato verso la fine degli anni ’70 come psicodisleptico in grado di indurre trance in contrapposizione a quelle visionari (mescalina, LSD, etc.) [4] ma questa distinzione e la sua reale psicoattività sono molto controverse.
Nel 1994 Malone testa sulla sua persona 3 dosi individuali da 310mg di vertina, litrina ed acido salicilico mentre soffriva di dolore dentale cronico in un modello a dopio cieco.
Il primo causò la riduzione della frequenza respiratoria da 1 a 4 ore dall’ingestione (effetto massimo nella seconda ora), compensata dall’aumento della profondità respiratoria e l’abbassamento della frequenza cardiaca. Inoltre ha fermato il dolore dalla seconda alla quinta ora.
La litrina dimostrò una attività simile ma meno significativa.
Entrambi i composti non mostrarono segni di coinvolgimento del sistema nervoso nei test cognitivi e sensoriali spingendo gli autori ad ipotizzare che la psicoattività della pianta fosse dovuta al contenuto di etanolo (con cui si rinforza l’infuso solare tradizionale) o ad altre piante anch’esse chiamate sinicuichi [5].
Sinicuichi deriva dal termine xitl che signfica “piede” in lingua nāhuatl e necuiltic “deviato” ed identifica anche 3 altre specie note per la loro psicoattiva: Piscida erythrina, Erythrina coralloides (entrambe ricche di alcaloidi dalle riconosciute proprietà benzodiazepiniche) e Rhynchosia precatoria (azione narcotica e curaro-simile).
Inoltre c’è qualche evidenza che ci siano altri composti attivi a parte gli alcaloidi, una frazione oliosa dalla significativa attività sedativa ed ansiolitica è stata isolata dal sinicuichi.
Le mie personali sperimentazioni sembrano suggerire che l’azione della pianta sia dissociativa e narcotica per lo più: probabilmente per le distorsioni uditive e visive sono necessari dosaggi pericolosamente alti.
EFFETTI FARMACOLOGICI
Il più abbondante degli alcaloidi, la vertina, ha indotto nelle cavie animali ipotermia, bradicardia e passività, senza coinvolgimento del muscolo scheletrico.
Alla dose di 1000mg/kg manifesta una significativa attività depressiva sul CNS [6].
Blocca la risposta condizionata senza influenzare la coordinazione motoria o la forza del muscolo scheletrico in maniera simile alla clorpromazina.
A livello cardiocircolatorio si nota un iniziale decremento nella risposta pressoria all’epinefrina e nella risposta all’occlusione della carotide, quindi l’abbassamento progressivo della pressione sanguigna a riposo a cui seguono l’aumento compensatorio della profondità e frequenza respiratoria e cardiaca.
C’è anche una diminuzione della risposta depressoria all’aceticolcolina e all’istamina [7].
La lifolina agisce come diuretico, la nesodina induce passività e ipotermia [8].
In una ricerca più recente un decotto di sinicuichi si è dimostrato equivaente all’ampicillina nel sopprimere la crescita di Salmonella typhi, Aspergillus niger e Staphylococcus aureus [9].
E’ degna di nota anche l’azione antinfiammatoria che sembra mediata in parte dall’asse ipotalamico-ipofisario.
La vertina e la nesodina, due composti presenti nel sinicuichi, si sono dimostrati inibitori della sintesi delle prostaglandine più potenti dell’aspirina di circa il 2,48% e 2,24% rispettivamente [10].
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