Citrus aurantium, un potenziale mutante

Il Citrus aurantium comunemente noto come arancio amaro è un ibrido ottenuto da C. maxima (pomelo) e C. reticulata (mandarino). La pianta è ricca di composti bioattivi in tutte le sue parti.
https://www.visionecurativa.it/prodotto/arancia-amara-citrus-aurintium/

Gli alcaloidi come stachidrina e sineprina con la loro amarezza tengono alla larga gli erbivori, gli oli essenziali sono repellenti per gli insetti.
I flavonoidi contribuiscono alla pigmentazione dei fiori che aiuta ad attrarre gli impollinatori.
Le cumarine modulano l’interazione con il microbioma della radice potenziando l’assorbimento di ferro e proteggendo dallo stress ossidativo tutta la pianta.

Qui in Sicilia viene usato soprattutto come portainnesto per l’arancia dolce, infatti è generalmente più robusto e produttivo dell’altra specie. Tra le Citrus sp. è l’unica che supporta temperature fino a -15 C°.
Con gli innesti capita che le due specie si mischino, una delle piante di arancia dolce che avevo ha sviluppato un singolo ramo di arancio amaro a distanza di tempo.
Nella foto si può notare dalla buccia dei frutti più rugosa rispetto a quelle dolci più lisce.
Si tratta di una chimera periclinale, un’organismo composto da due tipi di tessuto geneticamente diversi.

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